Le startup innovative stanno rivoluzionando molteplici settori, grazie anche alle agevolazioni introdotte dal decreto legge 3/2015 “Investment Compact”, che ne semplifica l’avvio.
Per accedere a queste agevolazioni, tuttavia, è necessario che la startup rispetti specifici requisiti, che analizzeremo in dettaglio.
Ma prima di addentrarci nei dettagli, chiariamo cosa si intende esattamente per startup (o start up).
Il termine “startup”, derivato dalla lingua inglese, significa “avviare”. In passato, questo vocabolo indicava principalmente la fase di lancio di un nuovo prodotto o servizio. Oggi, invece, il concetto di startup si riferisce all’intera attività imprenditoriale che offre al mercato un’innovazione dirompente, e non solo alle fasi iniziali. Pertanto, l’espressione “startup innovativa” ha assunto un significato più ampio e onnicomprensivo.
CONTENUTO DELL'ARTICOLO
- 1 I requisiti delle startup innovative: cosa le distingue dalle startup tradizionali
- 2 Esempi di startup innovative: dai micro-lavori online alla moda sostenibile
- 3 Avviare una start-up innovativa, una guida passo passo
- 4 Le figure necessarie per una consulenza start up ottimale
- 5 Il consulente legale startup
I requisiti delle startup innovative: cosa le distingue dalle startup tradizionali
La differenza tra una startup tradizionale e una startup innovativa risiede nei requisiti specifici che quest’ultima deve possedere. Mentre entrambe condividono l’obiettivo di trasformarsi in aziende consolidate, le startup innovative godono di particolari agevolazioni grazie al rispetto di determinati criteri.
Secondo quanto stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), una startup per essere considerata innovativa deve soddisfare i seguenti requisiti:
- Essere una società di capitali, incluse le cooperative, che rispetti i seguenti parametri oggettivi:
- Essere una nuova impresa o essere stata costituita da non più di 5 anni
- Avere sede legale in Italia o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo, ma con una sede operativa o una filiale sul territorio italiano
- Presentare un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
- Non essere quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
- Non distribuire e non aver distribuito utili
- Avere come oggetto sociale primario o esclusivo lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico
- Non essere il risultato di operazioni di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda
Oltre a questi requisiti oggettivi, una startup innovativa deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri soggettivi:
2. Rispettare almeno uno dei seguenti parametri soggettivi:
- Investire in ricerca e sviluppo (R&S) e innovazione un importo pari ad almeno il 15% del maggiore tra fatturato e costo della produzione;
- Impiegare personale altamente qualificato, con almeno un terzo della forza lavoro composta da dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno due terzi in possesso di una laurea magistrale);
- Essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
Il rispetto di questi requisiti consente alle startup innovative di accedere a un pacchetto di agevolazioni previste dal decreto legge 179 del 2012, volte a favorire la nascita e lo sviluppo di queste realtà imprenditoriali.
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Esempi di startup innovative: dai micro-lavori online alla moda sostenibile
Il panorama delle startup innovative è estremamente variegato e in continua evoluzione. Tra gli esempi più interessanti degli ultimi anni troviamo piattaforme per micro-lavori online, app che segnalano ristoranti “vegan” o “gluten-free” nelle vicinanze, servizi di intermediazione tra brand della moda e consumatori, portali per il trasporto condiviso verso eventi speciali e soluzioni innovative per la gestione di carte prepagate e conti online. Queste ultime, in particolare, hanno reso sempre più comune l’utilizzo di app intuitive per richiedere e gestire prepagate con IBAN.
Analizzando questi esempi, emergono alcuni tratti distintivi che accomunano le startup innovative di maggior successo:
- ‘introduzione di un prodotto o servizio innovativo, che rende l’attività temporanea fino al raggiungimento della maturità;
- Un processo di continuo perfezionamento dell’offerta, attraverso l’implementazione di modelli di miglioramento iterativo;
- Una struttura organizzativa basata su algoritmi replicabili e scalabili.
Proprio in virtù di queste caratteristiche peculiari, è stato necessario sviluppare un quadro normativo ad hoc per le startup innovative, con particolare attenzione alla forma giuridica da adottare.
Assumono grande rilevanza i patti parasociali, ovvero accordi di durata quinquennale rinnovabile che offrono maggiore flessibilità rispetto alle clausole societarie standard. Tali patti hanno l’obiettivo di delineare le linee guida condivise per il raggiungimento dei traguardi aziendali.
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Avviare una start-up innovativa, una guida passo passo
Se stai valutando di avviare una startup innovativa, è fondamentale affrontare il processo con consapevolezza e preparazione. Ecco alcuni passaggi chiave da seguire:
- Valuta la solidità della tua idea imprenditoriale: prima di tutto, è essenziale capire se la tua idea di business sia realmente innovativa e abbia il potenziale per generare valore sul mercato. Analizza il settore di riferimento, i potenziali concorrenti e le esigenze dei clienti per verificare la fattibilità del tuo progetto
- Richiedi una consulenza specializzata: avviare una startup innovativa richiede competenze multidisciplinari. Rivolgiti a professionisti esperti in consulenza per startup, in particolare dal punto di vista legale e normativo, per ottenere un quadro completo dei requisiti da soddisfare e delle opportunità da cogliere.
- Esplora le opzioni di finanziamento: la questione dei finanziamenti è cruciale per la nascita e la crescita di una startup innovativa. Ecco alcune delle principali strade da considerare:
- Fondo Centrale di Garanzia: Le startup innovative possono accedere a questo strumento pubblico che facilita l’accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari.
- Finanziamenti a fondo perduto: Verifica la presenza di bandi e programmi di sostegno alle startup innovative, che possono prevedere l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’avvio o lo sviluppo dell’attività.
- Business Angel e investitori privati: I Business Angel sono investitori informali, spesso imprenditori o professionisti di successo, che decidono di investire capitale di rischio nelle startup innovative in cambio di una partecipazione azionaria. Cerca opportunità di contatto con potenziali investitori interessati al tuo settore.
- Crowdfunding: Le piattaforme di crowdfunding consentono di raccogliere finanziamenti dalla “folla” di internauti interessati alla tua idea imprenditoriale. Esistono diverse tipologie di crowdfunding, come il reward-based (ricompense in cambio di donazioni) e l’equity-based (cessione di quote societarie).
- Venture Capital: I fondi di Venture Capital sono società di investimento specializzate nel finanziamento di startup ad alto potenziale di crescita, in cambio di una partecipazione significativa nel capitale sociale.
- Incubatori e acceleratori: Gli incubatori e acceleratori di startup offrono percorsi di supporto e servizi dedicati per favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative. Oltre a spazi di coworking e consulenza specialistica, possono fornire anche un supporto finanziario iniziale.
- Scegli la forma giuridica adeguata: la scelta della forma giuridica per la tua startup innovativa è una decisione cruciale, con implicazioni legali e fiscali significative. Valuta attentamente le opzioni disponibili, come la SRL semplificata o la SRL a capitale ridotto, tenendo conto delle agevolazioni previste per le startup innovative.
- Definisci il tuo team: le competenze e l’affiatamento del team sono fattori critici di successo per una startup innovativa. Cerca di coinvolgere profili diversi e complementari, in grado di apportare valore nelle diverse aree chiave del progetto, dalla tecnologia al marketing.
- Sviluppa un solido business plan: un business plan ben strutturato è essenziale per definire la strategia della tua startup, identificare il mercato di riferimento, pianificare le attività e stimare i flussi finanziari attesi.
Le figure necessarie per una consulenza start up ottimale
Oltre ai collaboratori ed agli investitori che sceglierai personalmente, ti affiancheranno altre figure di riferimento per ciascuna area d’interesse. Richiedere una consulenza start up, infatti, significa rivolgersi a diversi esperti, ciascuno specializzato in un campo specifico, ad esempio quello legale. La figura dell’avvocato per start up merita una trattazione a parte, come vedremo.
Lo startup advisor
Per un confronto continuativo sul versante finanziario ed organizzativo, potrai rivolgerti allo startup advisor, un esperto di finanza, credibile e conosciuto nel settore, che abbia alle spalle esperienze verificabili a conferma delle sue capacità, abile e previdente durante le fasi critiche.
Dà ragguagli in merito all’idea in sviluppo, analizza i mercati in relazione ad essa, definisce l’insieme delle tecniche di ottimizzazione per il raggiungimento dei risultati aziendali, redige un piano relativo alla mole di affari che vorresti trattare.
In fase di avvio, tutto ciò si concretizza nell’attività di primo contatto con i fornitori, nella gestione dei flussi comunicativi, nella scelta opportuna di strumenti e risorse.
A progetto avviato, lo startup advisor si occupa di eventuali quotazioni in borsa, vendita della società in caso di cedimento a terzi, integrazione di nuove strutture tramite acquisizioni e fusioni.
Il suo intervento è necessario perché tante attività di questo tipo vengono avviate, ma poche rimangono in piedi e riescono ad andare avanti con successo. Verrà pagato in agevolazioni sui titoli azionari, dal momento che non produce lavoro.
Lo startup mentor
Lo startup mentor, invece, è colui che ti formerà durante la fase di avvio del progetto, fornendoti un metodo da seguire. Si tratta di una vera risorsa che sarà determinante nella riuscita del business.
Lo startup mentor ha il compito di avviare l’attività nel modo più veloce possibile e di consentirne uno sviluppo altrettanto rapido. Si tratta di una figura che, avendo un’esperienza diretta sul campo, ti saprà consigliare adeguatamente.
Potrai fruire anche gratuitamente del suo supporto aderendo a una delle tante associazioni dedicate a questo tema. A differenza dello startup advisor, non è prevista alcuna retribuzione.
Il consulente legale startup
L’appoggio di un avvocato esperto e specializzato in start up innovative è fondamentale. È importante però stabilire il momento opportuno per contattarlo: dipende dagli obiettivi e dalla fase in cui ti trovi.
Spesso è opportuno richiedere una consulenza legale per la propria start up all’inizio e durante la raccolta delle idee, oppure quando la squadra ha già preso forma, ma non sai come implementare l’idea portante.
Quindi è indispensabile, da parte dell’avvocato, fare un’attenta valutazione dei rischi possibili in merito alla situazione e calibrare sapientemente il suo intervento a seconda dei casi. Bisogna che tu sappia quanto il progetto sia realizzabile legalmente e, nel caso in cui non lo fosse, sarà necessario che tu conosca approfonditamente i modi in cui potrebbe essere regolarizzato, anche sul fronte preventivo.
Inoltre dovrai valutare insieme al tuo avvocato esperto in start up quali rapporti intrattenere con gli investitori e stabilire quale sia l’occasione migliore per stilare un accordo con loro.